Job&Pop: il lavoro visto dalle canzoni – a cura di Marco Ghiotto

THE CLASH  “Career Opportunities”, dall’album “The Clash”, pubblicato nell’Aprile del 1977. Seconda versione pubblicata in “Sandinista” nel Dicembre 1980.

Dici punk e pensi a spille, creste, chiodi e braghe in pelle nere.
A sputi e anarchia, dileggi pubblici e figure retoriche col tempo un po’ ridotte a sterotipo poco anti-conformista e molto à la page.
Però c’era punk e punk.
Ad esempio i Clash.
Stradaioli quanto basta per avere il fiuto delle avanguardie popolari, quelle dal basso vero, non da luccichii da classifica come i cuginetti delle pistole sessuali.
Quando i Clash si aggiungono alla masnada punkettona, si sente che hanno quel qualcosa in più. Sono i tre accordi tre in croce che scrollano pesantemente l’albero dei dinosauri rock, e questo è vero per loro come per tutti gli altri loro coevi.
Ma il più sta nella ricerca, nella sostanza musicale fatta di un melting pot di realismo e sperimentazione, finanche in un’eleganza lirica e politica quasi sofisticata.
Robe che i punk duri e puri (quelli ancora adesso vaneggianti il “punk’s not dead”) se le sognano.
Nel primo disco (anno di grazia 1977) non c’era solo anarchia per il regno unito, ma una consapevolezza politica da trincea che più che all’autodistruzione nichilista volgeva all’elmetto da guerriero moderno.
Le “opportunità di carriera” come dice il titolo, non erano poi molte all’epoca, soprattutto per un giovane suddito di sua maestà britannica.

“Mi hanno offerto un ufficio, mi hanno offerto un negozio
Dicono che farei meglio ad accettare tutto quello che mi propongono. Vuoi veramente servire il thè alla BBC?
Vuoi essere, vuoi veramente essere un poliziotto?”

Non solo i lavori son pochi, ma oltretutto l’appeal di quelli disponibili non è così alto.
Un futuro militare è quindi visto come una resa a diventare sguatteri del sistema, e servire metaforicamente il tipico the all’istituzione culturale del paese.
Questo si che è simbolismo punk.

“Le opportunità di carriera sono quelle che non arrivano mai.
Ogni lavoro che ti offrono è per tenerti lontano dal marciapiede
Conducente di autobus? di ambulanza? Controllore dei biglietti?
Non ce la faranno mai”

La canzone poi fu re-registrata tre anni dopo nel monumentale “Sandinista” in cui il brano fu fatto cantare dai due giovanissimi figli del tastierista Mickey Gallagher.
Seppur di minore impatto musicale, il pezzo qui trionfa nei contenuti, visto che la dimensione infantilistica rende ancora più sarcastico lo sberleffo alle “opportunità di carriera” che il mondo occidentale più che proporre impone.
Del punk si possono avere mille idee, ma le più errate di solito son proprio le idee più punk.

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