Autocandidatura

L’autocandidatura è di gran lunga la tecnica di ricerca del lavoro più efficace e consiste nel contattare le aziende in cui ti piacerebbe lavorare (indipendentemente se queste siano alla ricerca di personale) e proporre la tua collaborazione e la tua professionalità. Questa tecnica richiede grande preparazione, impegno e soprattutto una grande attività di networking per raccogliere informazioni strategiche e stabilire i contatti con le persone chiave dell’azienda. L’obiettivo dell’autocandidatura è quindi quello di ottenere un colloquio di 15-20 minuti con chi ha il potere di assumerti o di offrirti una collaborazione, e dimostrargli di essere un candidato interessante che può in qualche modo contribuire alla sviluppo dell’azienda.

La campagna di autocandidatura

La campagna di autocandidatura presuppone una serie di passi e di strategie da adottare e in particolare:

1. Definire le aziende bersaglio

Il primo passo consiste nel preparare un elenco delle aziende bersaglio che desideri contattare. È importante che la lista riporti un numero “umano” di aziende in modo che puoi raccogliere informazioni precise e aggiornate su di esse, informazioni estremamente utili per il colloquio. Compila quindi un elenco con tutti i nomi delle aziende che ti interessano.

2. Ricercare le persone chiave

Dopo aver definito l’azienda bersaglio, è fondamentale individuare la persona chiave che ha il potere di assumerti che, in una piccola azienda, può essere il titolare oppure, in una grande, il responsabile di funzione del settore in cui ti piacerebbe lavorare. È bene scoprire nome, cognome, titolo e possibilmente anche posizione del destinatario (esempio, Dott. Marco Neri, Responsabile Marketing). Per ottenere il nominativo esatto, utilizza la tua rete di contatti oppure pubblicazioni come l’Annuario generale Guida Monaci, l’ Annuario generale dell’economia italiana Kompass o gli Annuari delle associazioni di categoria. E se proprio non riesci attraverso altre vie, puoi sempre chiamare l’azienda e, con una scusa generica, chiederne il nome.

3. Ricercare contatti o agganci

Una volta individuato il nome della persona è necessario trovare un contatto in comune che puoi utilizzare per fare la telefonata di aggancio e fissare un appuntamento. Si tratta di utilizzare il networking mirato finché non trovi qualcuno che conosce la persona bersaglio e ti può in qualche modo introdurre. Se non riesci a trovare nessuno, ricorda che utili agganci possono essere un articolo scritto su di una rivista di settore, un intervento ad un convegno, un’intervista pubblicata, un incontro “casuale” mondano oppure la letterata di presentazione e il curriculum inviati via mailing.

4. Scegliere la modalità di approccio migliore

Definita l’azienda, la persona e ricercato il contatto, è necessario scegliere quale approccio utilizzare per ottenere un colloquio. Ce ne sono fondamentalmente tre:

  • contatto diretto
  • inviare una lettera
  • telefonare.

Il primo approccio, ossia andare di persona in azienda e chiedere di parlare con chi ti interessa, è una modalità invasiva, poco professionale e per questo sconsigliata. È sempre meglio ottenere un appuntamento prima, in modo che l’interlocutore sappia chi sei, il motivo della visita e possa dedicarti 15-20 minuti solo per te. Ti consigliamo quindi di utilizzare:

  • se non hai un contatto: la lettera, con l’intento di creare un aggancio per una telefonata e quindi un appuntamento (vedi Il mailing)
  • se hai un contatto: la telefonata, utilizzando il contatto come aggancio per ottenere l’appuntamento.

5. Telefonare per fissare un appuntamento

La telefonata è comunque un passaggio obbligato per ottenere un appuntamento. Se l’hai utilizzata durante la ricerca informativa per richiedere appuntamenti per una intervista informativa, dovresti ormai essere un esperto in quanto l’obiettivo è identico: ottenere un colloquio. Il successo nell’ottenerlo dipende da come ti sei preparato e da quanto ti sei esercitato.

6. Prepararsi al colloquio di autocandidatura

Fissato l’appuntamento, è fondamentale giungere al colloquio ben preparato, il che vuol dire:

  • saper discutere in modo chiaro dei tuoi obiettivi professionali;
  • saper comunicare le tue capacità e i tuoi punti di forza che possono contribuire allo sviluppo dell’azienda o del settore per cui ti candidi;
  • far capire che sei realmente interessato a lavorare per l’azienda e che conosci le sue attività e i suoi problemi.

In altre parole per giungere ben preparato è necessario seguire tutti i consigli suggeriti nelle parti sul bilancio delle competenze e sulla ricerca informativa.

7. Affrontare il colloquio

Sei giunto all’incontro con l’interlocutore “decisivo”, quello che esprimerà un parere su di te e deciderà in merito alla tua assunzione. A differenza dal colloquio di lavoro, il colloquio di autocandidatura è breve e il selezionatore in qualche modo si aspetta che sia tu ad esplicitare il motivo della “visita”. Sebbene la discussione si svilupperà probabilmente sugli stessi argomenti del colloquio di lavoro, l’introduzione è in mano tua e ne determinerà la sua evoluzione. Preparati quindi una breve presentazione che possa rispondere alla domanda del selezionatore: “Allora, Sig. Rossi, mi dica, come mai ha chiesto questo appuntamento?”

8. Spedire una nota di ringraziamento

La nota di ringraziamento è un’accortezza poco diffusa, ma gradita da chi la riceve. Spedirla subito dopo il colloquio servirà a:

  • dimostrare che sei una persona gentile e professionale;
  • far ricordare il selezionatore di te;
  • sottolineare nuovamente i tuoi punti di forza;
  • inserire qualcosa di importante che ti sei scordato di comunicare durante il colloquio;
  • confermare che hai capito gli argomenti discussi.

Affinché sia efficace la nota di ringraziamento va spedita subito, non oltre il giorno successivo al colloquio.

  • Nella guida Trova il tuo lavoro trovi approfondimenti, esercitazioni ed esempi per svolgere al meglio e con efficacia la campagna di autocandidatura da come fare la telefonata per ottenere il colloquio di autocandidatura, a come prepararsi per affrontarlo e come scrivere una nota di ringraziamento.
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