a cura di Marco Ghiotto, scrittore e musicologo, autore di “Pop Life”.
The Beatles “Taxman” da “Revolver”, pubblicato il 5 Agosto del 1966
Ovvero: la perfida albione e il cuneo fiscale.
Con Lennon perso nei campi di fragole in cielo coi diamanti, e il tenero Paul occupato già in “silly love songs”, toccò al timido Harrison dar voce ad uno dei problemi che da sempre hanno assillato i ricchi inglesi, e cioè l’esorbitante peso fiscale per chi supera la soglia del benessere.
“Se il cinque per cento ti sembra troppo poco sii riconoscente perchè non ti prendo tutto. Perchè sono l’uomo delle tasse sì, sono l’uomo delle tasse!
Se guidi un’auto, tasserò la strada, se provi a sederti, tasserò la sedia, se prendi freddo, tasserò il riscaldamento, se fai una passeggiata, tasserò i tuoi piedi”
In questo brano si legge il lavoro al quadrato, con da una parte il grigio funzionario britannico che reclama il dazio dovutogli e dall’altra i benestanti baronetti che negli anni seguenti vedranno di andarsene lontani dalle morse del fisco di sua maestà.