Gli operatori ci chiedono spesso materiali a supporto del loro lavoro di orientamento e coaching, il che pone l’interessante questione di come valorizzare sia la personale narrazione che la biografia del cliente, ma alla fine arrivare ad azioni concrete, che consentano l’elaborazione di obiettivi precisi, ostensibili, utilizzabili praticamente. Si tratta di muoversi tra tecniche strutturate e arte dell’ascolto del racconto di sè arrivando ad una sintesi, altrimenti la sola narrazione di sè o della propria biografia rischia di essere un discorso autoconsolatorio, piacevole quanto si vuole, ma di scarso impatto sulla progettualità del cliente e sul suo placement. Noi partiamo sempre dal presupposto che la persona con cui lavoriamo è molto più di una semplice somma di parti o di fattori. Ciò nonostante, nel nostro approccio al bilancio delle competenze in autovalutazione, utilizziamo le risorse personali in modo molto preciso: skill, stile, conoscenze, settori, valori, convinzioni, programmi di decisione, modalità di lavoro, ambiente fisico e umano. Il bilancio delle competenze necessita di una formalizzazione dei fattori e delle componenti, come in una buona ricetta. Poi, nel corso del coaching, le componenti vengono elaborate in una declinazione assolutamente individuale degli obiettivi e dei metodi per raggiungerli, cosicchè a partire dagli stessi ingredienti, dalla stessa ricetta, il risultato sarà diverso per ognuno. Il nostro career coaching, come sanno gli operatori con cui abbiamo lavorato, è quindi sia narrativo che biografico nell’intima sostanza, ma molto strutturato nelle esercitazioni e nella elaborazione dei risultati, a beneficio della facilità di uso da parte dell’operatore e del cliente.
Nicola Giaconi, psicologo. Creatore di Trovare il Lavoro che Piace e Job-Club.it
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