JOB CLUB COME PROPOSTA DI POLITICHE ATTIVE PER IL LAVORO IN VENETO

CONTESTO ECONOMICO VENETO

  • Il Veneto è tra le regioni italiane che hanno più sofferto di più la crisi, con una perdita del 10% del PIL e del 12% del Pil pro-capite dal 2007 al 2013, corrispondente a circa 13 mld di euro
  • Dal 2007 reddito delle famiglie venete si è contratto del 2%, nonostante una crescita dei trasferimenti alle famiglie pari al 15%
  • La percentuale di famiglie in povertà relativa e in povertà assoluta è arrivata a toccare il 6% per entrambe le voci.

 

CONTESTO LAVORATIVO VENETO

  • L’occupazione dal 2008 è calata del 6%, con una diminuzione del 7% per i lavoratori dipendenti (oggi circa 1.6 milioni) e un incremento dell’1% per gli indipendenti (oggi circa 647mila)
  • La disoccupazione è oggi al 6,7% (circa 155mila persone) ma, la disoccuapazione “allargata” – che comprende anche le persone inattive disponibili e dei disoccupati parziali – supera il 12% (circa 280 mila persone). Questo vuol dire che, più o meno, per un Veneto che cerca attivamente lavoro ce n’è un altro che vorrebbe lavorare ma è inattivo o scoraggiato.
  • Inoltre, ci sono inoltre circa 840mila veneti che sono in età lavorativa ma non sono disponibili a intraprendere un lavoro.
  • Tra i giovani veneti dai 15 ai 24 anni, la disoccupazione si attesta intorno al 25,7%, in crescita rispetto al 2013 e in controtendenza rispetto alla disoccupazione generale che è invece diminuita.

 

ALCUNI DATI GENERALI

  • Ancora oggi, circa il 70% delle persone trova lavoro tramite la rete dei contatti, mentre solo il 25% con l’intermediazione lavorativa e il 5% con la candidatura diretta spontanea.
  • Secondo il censimento dell’industria e dei servizi 2011, ci sono almeno 500mila posti di lavoro di offerta inespressa a livello nazionale: le aziende avrebbero bisogno di nuovi lavoratori ma per mancanza di fiducia nel futuro o per difficoltà di selezione e accesso ai servizi e agli incentivi rinuncia a mettersi in cerca di queste risorse umane.
  • È oramai dato consolidato che la ricerca attiva, con la quale si ricerca il lavoro tramite auto-candidatura e in cui c’è una ricerca più attenta e accurata del lavoro e del datore, dà risultati sensibilmente migliori rispetto a quella passiva con la quale si ricerca il lavoro tramite annunci.

 

CONCLUSIONI:

  • Il mercato del lavoro si sta rapidamente spostando dal lavoro dipendente a medio-basso profilo al lavoro indipendente a medio-alto profilo.
  • La popolazione inattiva, scoraggiata e persino ora non disponibile, è la grande risorsa inespressa del mercato del lavoro. Queste sono risorse umane che non vengono raggiunte dalle normali politiche attive e che potrebbero riattivarsi se correttamente stimolate.
  • Esiste una consiste offerta di lavoro che rimane inespressa da parte dei datori di lavoro, che potrebbe essere ancora più cospicua in una regione altamente industruializzata ma con una vasta maggioranza di PMI e orientata all’esportazione come il Veneto.
  • Gli incentivi e le politiche attive presenti si sono dimostrate poco efficaci nel far emergere queste componenti “sommerse” della domanda e dell’offerta di lavoro.
  • Il problema principale è la fiducia nel mercato del lavoro, sia da parte dell’offerta che da parte della domanda: per quanto forti possano essere incentivi all’assunzione e alla formazione, se manca la fiducia non si ha vera attivazione di domanda e offerta.

 

COS’È UN JOB CLUB:

  • Un Job Club è un gruppo spontaneo e gratuito di mutuo sostegno tra persone di ogni età, cultura ed estrazione sociale, che si accompagnano e si aiutano reciprocamente nella ricerca di un lavoro.
  • Funziona come un gruppo autogestito – o gestito da animatori presso istituzioni pubbliche – in cui i partecipanti condividono e aumentano i loro contatti e le informazioni sui loro mercati di lavoro.
  • Un Job Club permette a chi cerca lavoro di uscire dalla condizione di non-occupato, ricominciando a ripensare il suo ruolo attivo e le sue strategie per la ricerca di un impiego grazie alla forza del gruppo, in cui i singoli si supportano gli uni gli altri e si spingono a restare costanti e positivi nella propria azione di ricerca restando concentrati su un metodo condiviso di crescita per obiettivi.
  • Questo metodo, nel progetto Job Club, viene fornito tramite una serie di dispense gratuite che danno contenuti e indicano azioni da svolgere in gruppo o a casa per un totale di 10 incontri.
  • La dimensione ideale di un Job Club è dalle 6 alle 15 persone con incontri settimanali.
  • Studi hanno dimostrato l’efficacia del metodo Job Club nell’80% dei casi nel trovare un impiego entro un anno dall’inizio del programma, se accuratamente eseguito. Nei 20 Job Club monitorati nelle province di Padova e Vicenza, si è registrato un livello di occupazione a 6 mesi del 90%.

 

PROPOSTA:

  • Una strategia innovativa ed efficace per il rilancio del mercato del lavoro attuale non può limitarsi a incentivare domanda e offerta di lavoro esistenti, ma deve mettere in atto azioni concrete per far emergere le compenenti “sommerse” del mercato, che esistono e sono imponenti.
  • L’unico modo per far emergere il mercato del lavoro nascosto è creare fiducia nell’offerta e nella domanda. Ciò si ottene solo riattivando la rete sociale, smettendo di demonizzarla e accettando il fatto che sia da sempre il canale più efficace di movimentare il mercato del lavoro.
  • Il metodo Job Club è di provata efficacia nella riattivazione delle fasce scoraggiate e inattive della forza lavoro, le quali, una volta attivate, possono loro stessi far emergere l’offerta sommersa.
  • Promuovendo istituzionalmente i Job Club direttamente nei Comuni e indirettamente nelle associazioni private, si può ottenere un enorme beneficio in termini occupazionali a fronte di un investimento minimo.
  • Inoltre, l’iniziativa può avere effetti benefici collaterali, come il consolidamento della cooperazione sociale territoriale con conseguente diminuzione della devianza, e una maggiore vicinanza effettiva e percepita tra istituzioni e popolazione.
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