Per 40 anni hanno fatto lo stesso esperimento negli USA: per alcune posizioni in azienda alcuni candidati furono selezionati con tutte l’armamentario metodologico della selezione, e altri estratti a sorte tra coloro che si erano candidati. Dopo un dato periodo di tempo, nella maggior parte delle ricerche i “selezionati” non mostrarono risultati migliori degli estratti a sorte (alcuni degli autori sono citati qui). Insomma, una parte significativa del recruiting – oggi come ieri – è inefficace nel prevedere la performance futura dei candidati, e a fare il matching tra candidati e posizioni. Non è colpa di nessuno: è il sistema del recruiting che ha sempre funzionato cosi’, e se funzionava bene come reclutatore nell’economia fordista, in mercati del lavoro sempre più complessi e lavori sempre più complessi ha avuto sempre più difficoltà. L’uso dei social media, il matching automatizzato e tanto entusiasmo per linkedin etc, e l’entusiasmo futuro per i sistemi esperti o di IA potranno solo permettere di continuare a selezionare il candidato sbagliato… solo più velocemente! Non ci vediamo una grande utilità. Per questo insistiamo, anche con le aziende, nel promuovere la ricerca basata sull’offerta di lavoro (la nostra Supply Side Search), che permette al candidato di proporsi in modo più efficiente per l’azienda rispetto ai risultati del recruiting, anticipando i bisogni dell’offerta di lavoro e trasformandoli in domanda di lavoro. Certo, è un metodo più complesso e faticoso, e riguarda l’offerta di lavoro, ma per il cercatore di lavoro è ancora quello che funziona di più in termini percentuali (fino all’80% secondo i dati USA 2012 riportati dall’Economic Outlook). Sarebbe ora che anche aziende e recruiter iniziassero a occuparsi seriamente di job-hunting, di ricerca del lavoro, e di mettersi dall’altra parte della scrivania, dalla parte del candidato, per capire come fare funzionare meglio i mercati del lavoro, evitando che siano sistemi social di Intelligenza Artificiale a farlo per loro nei prossimi 10 anni. Ne guadagnerebbero tutti.
Nicola Giaconi, psicologo. Creatore di Trovare il Lavoro che Piace e Job-Club.it
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